di Giacomo Ioannisci
Ha due divorzi e un soggiorno in galera alle spalle. Poi è arrivato il Vietnam, ma è fuggito in Messico per evitare di rimetterci la pelle. Neanche lì è poi andata tanto bene: due anni di calci in culo e cazzotti un po’ ovunque. Per Willie (Billy Bob Thornton) la bottiglia è da sempre la sua miglior amica e preferirebbe scolarsi un intero negozio di liquori che lavorare come un onesto e rispettato cittadino. Ogni Natale, però, con il suo compare, un nano di colore, mette in scena un grazioso teatrino vestendosi da Babbo Natale nei centri commerciali. Ma lui odia i centri commerciali, odia il Natale e i marmocchi con la puzza del latte appena ciucciato dalla tetta della mamma. Odia anche essere sobrio e preferisce fare sesso nei camerini delle taglie forti. Quando è sul lavoro, se non riesce a trattenersi, si tocca il culo come fosse un gratta e vinci. E sì, ogni anno è sempre la stessa storia. L’ultimo giorno di lavoro, infatti, svaligiano il centro commerciale e riprendono la bella vita di sempre in attesa del Natale successivo. Willie nel frattempo torna alle sue sbronze nei motel di periferia e ai rapporti sessuali occasionali. Con il ritorno delle festività tutto ricomincia: è sempre la stessa storia. A Phoenix, però, le cose vanno diversamente. Willie non è più quello di un tempo. L’amore e un marmocchio convinto che sia davvero Babbo Natale lo aiutano a ritrovare la diritta via, quella smarrita da sempre.
Babbo bastardo è una fottuta e dissacrante commedia senza regole, nata da un’idea geniale dei fratelli Coen e realizzata in maniera eccellente da Terry Zwigoff (Ghost world). C’è un po’ di Lebowski certo, ma Billy Bob Thornton è la grande sorpresa. E il Natale finalmente non vi apparirà più come prima. Era ora. Certo che è curiosa la vita, c’è da crepare dal ridere, non credete?