di Walter Matteo Micucci
Autore cartone animato: A.A. V.V.
Numero episodi: 12
Genere: Letteratura
Per il centenario della nascita del famosissimo scrittore di romanzi giapponese Osamu Dazai, il gruppo Madhouse gli rende onore trasponendo in animazione non solo alcuni dei suoi più importanti lavori, ma anche quelli di alcuni autori che hanno fatto parte della sua stessa corrente letteraria. Il risultato è una serie di cinque differenti racconti costituiti in tutto da dodici episodi. Personalmente li ritengo dei veri e propri capolavori, tranne il secondo racconto, che appare meno bello esteticamente nel charadesigner confrontato con gli altri. All’inizio di ogni episodio troviamo una prefazione-presentazione del racconto fatta dall’attore giapponese Masato Sakai, che ci illustra la vita, lo stile, le pene e le vicissitudini dell’autore, spiegandoci di conseguenza il collegamento col racconto stesso. Al primo racconto, tratto dal romanzo Ningen Shikkaku (Non più umano), sono dedicati ben quattro episodi, forse perché è il racconto più autobiografico dell’autore giapponese. Sinceramente lo trovo il più bello in assoluto, i disegni e le animazioni sono stupendi (parliamo degli stessi disegnatori e dello stesso regista del celebre Death Note) e riescono veramente a trasmettere il senso di vuoto e la disperazione del protagonista. Tutti gli altri racconti sono costituiti da due episodi l’uno. Spicca tra questi altri Kokoro, che tratta del rapporto tra due amici e una donna tra di loro contesa, in cui il romanzo è trasposto in una sola puntata per dedicare la seconda all’adattamento della storia dal punto di vista personale del regista, raccontata attraverso gli occhi dell’antagonista. Non penso sia possibile discutere delle trame dei vari racconti. Non sono delle serie come le altre: vanno visti e basta. Qui siamo davanti ad un vero e proprio capolavoro dell’animazione che si mette al servizio della letteratura classica per rivisitarla, ridarle vita e ri-analizzarla con gli occhi di poi. Non stiamo parlando di un cartone da guardare con gli amici in una serata qualsiasi, o per passar del tempo guardando qualcosa. Aoi Bungaku è da guardare e seguire con attenzione, riflessione, sul vostro computer nel buio silenzio della vostra camera.
(Ideato da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata. Raccolta di 12 volumi, in corso di pubblicazione in Italia, per la casa editrice Planet Manga).
di Luca Torzolini e Giorgia Tribuiani
Vi piacerebbe avere il potere di uccidere chiunque? Magari decidendo anche l’ora e le cause della morte? Beh, nel caso in cui uno Shinigami (noto Dio della Morte) si annoiasse e decidesse di lasciar cadere il suo Death Note sulla Terra, sperate di essere voi a raccoglierlo. Se questa pagina appartenesse al Death Note, infatti, vi basterebbe scrivere il nome della vittima qui sotto e conoscerne il volto: la vedreste morire di attacco cardiaco entro 40 secondi. E se l’infarto non vi andasse a genio, potreste scegliere per lei una fine più specifica, descrivendola affianco al nome: sceneggiatori di una morte...Artistico, no?
Ora immaginate che a raccogliere il quaderno sia il più geniale giovane del Giappone, Light, e che questo giovane decida di trasformarsi in una sorta di giustiziere e di condannare ad uno ad uno i più noti criminali della Terra. Sembrerebbe la cosa giusta da farsi, ma questo non va a genio alle autorità. E soprattutto non va a genio al più famoso investigatore del mondo, di cui nessuno sa nulla, ma che ormai è divenuto leggenda: L.
L comincia a collaborare con le autorità di tutto il mondo per venire a capo dell’identità del giustiziere, ormai noto al mondo come “Kira”. Da qui inizia un duello mentale tra L e Light, un pericoloso gioco psicologico dal quale solo uno dei due potrà uscire vincente. E vivo ovviamente.
La trama diventa più intricata con la comparsa in scena di una famosa idol giapponese innamorata di Kira, di altri Shinigami e del padre del giovane Light (poliziotto e capo della sezione “antikira”).
E voi cosa fareste con in mano un Death Note? Seguireste l’esempio di Light cercando di eliminare il male e di diventare il dio di un nuovo mondo, o vi sembrerebbe di divenire il migliore esemplare della stirpe che state combattendo? Riuscireste a capire dove comincia il crimine? Cosa si debba effettivamente condannare e cosa, invece, sia semplicemente parte della natura umana? D’altra parte anche lo stesso Light, infine, si abbandona al crimine: dovrebbe forse punire se stesso?
A volte tra la vita e la morte il passo è breve. Quando la posta in gioco è alta, l’adrenalina è capace di ingoiarvi in una spirale in cui le manie di grandezza si trasformano nel fulcro ossessivo di un piano nefasto. I colpi di scena farebbero impallidire Sherlock Holmes. Godetevi questo capolavoro e ricordate: gli Shinigami amano le mele.