di Luca Torzolini
Avreste mai pensato che delle uova potrebbero mettervi ansia?
Funny games lo fa. Thriller psicologico dalla sceneggiatura insolida, progettata in maniera impeccabile da Micheal Haneke per deliziare il macabro gusto di un omicidio senza senso. Lo scopo? Ludico.
I cattivi contro i buoni. Ma stavolta chi vince? Personaggi che ammiccano allo spettatore senza rompere l’incanto del film, tempi lunghi e inquadrature fisse. Il primo tempo ti incolla alla poltrona salendo in un climax interminabile, poi abbiamo 10 minuti di stasi totale e infine torna il circolo della morte. Il film utilizza meccanismi ansiogeni, ai livelli de L’inquilino del terzo piano, parlando dell’istinto predatore di chi si annoia, con aggiunta la ferinità tipica degli animali.
Characters assimilabili al protagonista di Arancia meccanica.
Un film alto, difficile da classificare a causa della contrapposizione fra una struttura insolita e meccanismi meta-filmici.