Holy EYE

CERTIFIED

di Luca Di Berardino


Piattaforma: PC / Wii
Genere: Puzzle
Software house: 2D Boy
Sviluppatore: 2D Boy
Distributore: WiiWare


Se pensate che per creare un buon videogame servano migliaia di dollari e un numero incredibile di programmatori vi sbagliate alla grande! World of Goo vi sbatte in faccia i vostri preconcetti! Due ragazzi di San Francisco, sfruttando il codice di programmazione Wii, libero sulla rete, hanno partorito un prodotto che per rapporto qualità-prezzo batte moltissimi titoli generati da illustri “software house”. L’idea alla base è semplice e geniale: a partire da una struttura composta si dovranno costruire architetture sfruttando delle palle appiccicose (i “goo”) da unire all’impalcatura di partenza per ampliare la struttura ed arrivare fino alla fine del livello, solitamente un tubo che aspirerà via le palle rimanenti, necessarie a completare il quadro. Banale? Nulla di più errato! Perché le simpatiche sfere saranno d’innumerevoli tipi, da quelle nere classiche a quelle fatte di zolfo a rischio incendio, fino a quelle verdi che potrete riposizionare continuamente per modificare le strutture preesistenti. Un prodotto non molto longevo, ma originalissimo che vi proporrà sempre nuove sfide fino ad arrivare alla torre di “goo”: un luogo dove saranno spediti tutti i globi in eccesso: il vostro compito sarà costruire una torre altissima ma al tempo stesso stabile; una competizione mondiale che lascia spazio alle tempeste di idee. Spulciando la rete troverete facilmente le torri più alte: per ironia della sorte, riproposizioni dell’Empire State Building e della torre Eiffel. Se non siete dei fissati per pelati che scuoiano animali mitologici e preferite giochi passatempo, World Of Goo vi rapirà senza che ve ne accorgiate.

http://www.xfire.com/video/435a9/ una delle torri piu alte di World of Goo

di Luca Di Berardino


Titolo: Blood Bowl
Piattaforma: PC
Genere: Strategico Sportivo a turni
Software house: Focus Home Interactive
Sviluppatore: Cyanide Studios
Distributore: Koch Media


Finalmente la Games Workshop ha deciso di portare nei mondi virtuali uno dei suoi prodotti meno famosi. È con una conversione videoludica che la francese Cyanide si lancia seriamente sul mercato; con solo una simulazione di ciclismo alle spalle, tenta il colpaccio sfruttando un famoso marchio nel mondo dei giochi con miniature. Blood Bowl: lo sport più praticato nel vecchio mondo di Warhammer; una versione estremamente violenta del football americano dove orchi, nani ed elfi se le danno di santa ragione. Create, amministrate e guidate la vostra squadra nelle arene più famose e scontratevi con l’AI (di spielberghiana memoria, N.d.R.) o in internet contro avversari umani per avere soldi, fama e nuove abilità da assegnare ai vostri giocatori! Apparentemente facile, risulta quasi ingiocabile se non imparate le regole fondamentali, le statistiche e le abilità dei vostri giocatori; qui non si tratta di sparare e correre o di picchiare selvaggiamente antiche divinità. In Blood Bowl si usa la testa! Non fatevi ingannare dall’ultraviolenza demenziale che pervade il prodotto; avrete bisogno di tattica, discreta abilità nel calcolo probabilistico e un pizzico di fortuna per segnare più mete dell’avversario… o per spaccare più crani… Otto razze, ognuna con il suo stile personale di gioco: dal gioco agile fatto di passaggi e smarcamenti degli elfi silvani, fino alla violenza pura delle squadre caotiche. Piccola tirata di orecchie alla Cyanide per alcuni bug che affliggono il titolo e una leggera ripetitività delle animazioni che appesantiscono un po’ il tutto. Infine, se avete voglia di impegnare i neuroni per della sana ultraviolenza virtuale, Blood Bowl non vi deluderà.

di Luca DI Berardino

Memorie di un tossico tecnologico

Ormai è quasi un anno che sono sfuggito allo IAD ( Internet Addiction Disorder )
È partito tutto come per gioco, in un anonimo negozio di videogiochi di un ancor più anonimo centro commerciale.
Lì, nello scaffale più in alto si erge maestoso Guild Wars : MMORPG di ultima generazione.
Strano genere il MMORPG (Massive Multi-user Online Role Playing Game ). Oltre ad avere un acronimo che ricorda l’onomatopea di un corposo peto ti catapulta in un mondo parallelo popolato di mostri e tesori … la tua missione? Diventare un mercante, un predatore di tombe, un famoso alchimista … tutto quello che un mondo fantasy potrebbe offrire.
Start!
Cerco di orientarmi sulla mappa e compiere le prime missioni. Non passano molte lune virtuali che sono reclutato da una gilda (gruppo di giocatori uniti da una missione comune); mi prestano soldi, combattiamo draghi spalla a spalla.
Dopo sei mesi qualcosa era cambiato: preferivo ammucchiare cataste di teschi virtuali piuttosto che uscire con gli amici. Ormai il meccanismo era scattato e la mia giornata trasformata in una perversa routine video-ludica: sveglia alle 11, occhiata sulla rete, pranzo, caccia ai lingotti di platino nel pomeriggio. Ore 6: uscita tattica per illudermi di non passare tutto il giorno in casa, cena al sacco e alle 21 e 30 tutti uniti per gli scontri contro gilde di altre parti del mondo!
Recenti studi hanno dimostrato che i MMORPG possono dare dipendenza: portare una persona a giocare anche una media di otto ore al giorno. Capiamoci, non tutti quelli che giocano ne sono affetti, ma un buon 8% di gamers è naturalmente portato a questa sindrome.
Io faccio parte di quella percentuale: quando mi piace un gioco lo continuo fino a finirlo perdendo poi l’interesse, ma come appagarsi con un gioco che non ha fine?! Si precipita nel vortice dei turni del lavoro virtuale, connesso con tutto il mondo ma al tempo stesso chiuso nella tua piccola e squallida esistenza … grande uomo virtuale ma piccolo sorcio reale.
Un dipendente da MMORPG non differisce molto da un tossico di eroina: le reazioni se lo allontani dalla fonte del piacere sono esattamente le stesse … tolta la diarrea ovviamente. Il fenomeno interessa anche l’Italia: i MMORPG sono venduti anche nel bel paese e se, come provato, la percentuale di affetti è fisiologica allora io non sono stato l’unico a correre in questo buio tunnel fatto di pixel, fantasia e ipocrita amicizia.
Pensate sia un fenomeno di poco conto? Vi basti pensare che i giocatori attivi sui server del MMORPG più famoso del momento superano per numero gli abitanti della Lombardia!  Sembra già più inquietante no?

di Luca Di Berardino


Piattaforma:
PC
Genere:
FPS ( Sparatutto in prima persona )
Software house:
Activision
Sviluppatore:
Splash Damage Distributore: Activision Italia
Anno: 2008

Quake warsQuando Quake si alzò fra i First Person Shooter ( FPS ) fu il primo ad usare un motore grafico interamente 3d. Dopo aver rivoluzionato il mondo degli FPS, a dodici anni di distanza, l'Activision incarica la Spalsh Damage ( già famosa per Wolfenstein enemy territory ) di ritagliare il giusto spazio nel panorama degli FPS coperativi.
Così, nel 2065 la terrà sarà invasa dagli Strogg, umanoidi biomeccanici, e difesa dagli umani uniti sotto la bandiera del Global Defence Force. A voi scegliere da che parte stare. Vi scontrerete per la vittoria su dodici mappe di grandezza variabile: dalla guerriglia urbana interamente incentrata sulla fanteria fino alle guerre campali dove i veicoli e la cavelleria dell'aria la fanno da padroni. La chiave della vittoria è la collaborazione: non saranno semplici scontri a chi, come si dice in gergo, “fragga” di più; bensì le fazioni avranno delle missioni da completare per vincere la mappa, come costruire un ponte o far saltare un avamposto. Dovete solo scegliere quale personaggio si avvicina maggiormente al vostro alter ego su un campo di battaglia e agire di conseguenza: potrete curare i vostri compagni, chiamare il supporto aereo, infiltrarvi per sabotare il fronte nemico o semplicemente indossare i panni di un soldato semplice. Una grafica eccellente per un prodotto adrenalinico che non vi stancherà facilmente grazie a nuove armi e abilità che sblocherete col tempo. Buon software che si affianca ai titani del genere quali Battlefield e alcuni Mod di sacri videogiochi del genere FPS.

di Luca Di Berardino

Piattaforma: PC
Genere: Strategia a turni
Software house: 1c Company
Distributore:
Ubisoft

Fantasy wars 3Da Command & Conquer in poi, i giochi di strategia sono stati sempre fondati sull'azione contemporanea; niente tempo per pensare! Accumula risorse, gonfia l'esercito e spediscilo al macello. Più tempo perdi e più sono alte le probabilità di sconfitta.
Finalmente qualcuno ha deciso di cambiare rotta: niente più corse contro il tempo: Fantasy Wars vi lascerà il tempo di ragionare su ogni mossa grazie ad un sistema a turni che favorisce la tattica a scapito della frenesia.
L'esile background ripesca a piene mani dalle varie saghe fantasy come Il signore degli anelli, Warhammer e Warcraft: la solita guerra infinita fra orchi, umani ed elfi. Ovviamente non è qui che i programmatori vogliono fare colpo; mirano a conquistare quella fetta di videogiocatori che pur amando la strategia si sentono più vicini agli scacchi che ai RTS.
Solo tre eserciti ma ognuno con una infinità di truppe da dividere in  quattro categorie: prima linea come fanteria e cavalleria pesante; seconda linea come arcieri o maghi; incursori che agiranno dietro le linee nemiche e come ciliegina una serie di unità bizzarre come mongolfiere e pterodattili.
Se poi consideriamo i generali che aumentano le statistiche delle unità adiacenti, il terreno che modifica le difese delle truppe e una valanga di abilità speciali per personalizzare le proprie unità, ci accorgiamo di avere tra le mani un prodotto davvero innovativo.
Fantasy wars non teme di andare controcorrente: giocare a turni su una scacchiera esagonale è una scelta coraggiosa e strizza l'occhio ad un pubblico più affezionato ai giochi da tavolo anni ottanta che alle battaglie virtuali. Forse una delle tante opere d'arte videoludiche destinate a rimanere in secondo piano, sormontate da prodotti meno raffinati ma con una grafica all'ultimo grido.