di Marco Calcinaro
Cos’è un fumetto?
Una forma di comunicazione fatta di immagini e narrazione.
Cosa ti ha spinto ad intraprendere la via del fumetto?
La passione per il disegno.
Chi sono i tuoi maestri?
Sono molti gli artisti che amo; ma se parliamo di fumetto, ammiro molto il lavoro di Andrea Pazienza, Benito Jacovitti, Robert Crumb, Charles M. Schulz.
Che tipo di narrazione prediligi? Continuity, Graphic Novel o hai in mente altro?
Mi piacciono le comic strips o “strisce” se preferisci; mi piace l’idea di poter raccontare una storia in maniera sintetica. (Forse lo avrai capito dalle mie precedenti risposte).
Se si riesce ad esprimere il concetto in maniera concisa non vedo perché dilungarsi troppo, incappando nel rischio di diventare noiosi: la noia è il male peggiore di tutti i tempi.
Quali analogie e quali differenze ha il fumetto con le altre arti? Quali sono a tuo avviso i limiti del fumetto e quali invece le possibilità proprie solo di quest’arte?
Come le altre forme d’arte il fumetto dovrebbe provocare delle emozioni, grazie alla sua facilità di lettura. Il fumetto è una forma d’arte molto popolare e questo può essere il suo limite e allo stesso tempo il suo punto di forza.
Cos’è per te la comicità? Esistono delle regole o dei paradigmi per realizzare un fumetto comico?
La comicità è un modo per rappresentare la realtà.
La comicità esiste già in natura, l’autore comico deve solo trovarla e rappresentarla: Michelangelo diceva che la scultura era già imprigionata nel blocco di marmo e che lo scultore doveva solo rimuovere l’eccesso di materia per trovarla; allo stesso modo il comico deve scalpellare la realtà per trovarne il lato comico. Per realizzare un fumetto umoristico vale la stessa regola sopra citata; in più il fumetto ha uno strumento importante a supporto, il disegno caricaturale, anch’esso mezzo di rappresentazione della realtà, del lato più grottesco e comico di essa.
Com’è nato Sci Oh?
Ho disegnato i personaggi principali, li ho guardati per un paio di ore per capire quale fosse la loro personalità e cosa avevano da dire... La prima cosa che mi hanno detto è stata “Sci Oh!” (intercalare dialettale in uso a San Benedetto del Tronto).
Così ho iniziato ad ambientare Sci Oh nella mia città natale, San Benedetto del Tronto, usando talvolta qualche parola dialettale per rappresentare al meglio la realtà provinciale; credo che questa autenticità sia stata la chiave di lettura che ha fatto appassionare al mio fumetto migliaia di lettori.
Partito come fenomeno locale, oggi è seguito in tutta Italia e addirittura oltre frontiera: la pagina ufficiale di facebook conta, in soli quattro mesi, oltre 26.000 “Mi Piace” e ha toccato punte di 60.000 utenti unici che si sono divertiti a leggere le vignette.
Che cos’è per te la sperimentazione?
Sperimentazione = evoluzione, senza sperimentazione l’uomo sarebbe piatto e il mondo fermo.Io sperimento sempre: cambio idee e tecniche per sperimentarne di nuove; mi piace la tecnologia e cerco di usarla per migliorare il mio lavoro e il mio stile di vita.
Ho una formazione accademica, studiai le tecniche tradizionali del disegno e della pittura. La voglia di sperimentare mi ha spinto verso lo studio delle tecniche digitali: oggi utilizzo spesso il computer per realizzare i miei lavori… e se domani verranno fuori nuovi strumenti per il disegno, li proverò di sicuro.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nel realizzare un fumetto in bianco e nero e uno a colori?
Non credo ci sia differenza tra queste due tecniche. Talvolta un fumetto in bianco e nero può esprimere una moltitudine di colori e viceversa. Un disegnatore di fumetti sceglie la tecnica più giusta in base alle esigenze editoriali: bisogna tener conto della storia e capire qual è la tecnica migliore per esprimere al meglio la narrazione.
Come dicevo prima è importante provocare emozioni nel lettore.
Progetti futuri?
Evolvermi, amare, morire (l’ultimo più che un progetto, un dato di fatto).
Come immagini la fine di quest’intervista?
Ciao.