di Giacomo Ioannisci
Febbraio 2008, Assago (Milano). Gli Smashing Pumpkins sono tornati a suonare in Italia in occasione dell’ultimo disco partorito dopo anni di silenzio, Zeitgaist (in tedesco Lo spirito del tempo). Non potevamo mancare.
La notte prima del concerto ad Assago ho avuto la fortuna di incontrare Billy Corgan nei miei sogni. Suonava, da solista, nel bagno di casa mia. Non sono ancora riuscito a capire il collegamento, ma devo ammettere che dava davvero gusto. Forse voleva essere una premonizione sul vero significato del disco, un modo inconscio per entrare sul serio a contatto con lo spirito del tempo, quello che non dimentica nulla, ma accumula informazioni, immagini, eventi che poi ripropone nei nostri incubi o in televisione con tutte le sue conseguenze irrazionali. Mi chiedo ancora perché il bagno. La soluzione che riesco a pensare è che forse si tratta dell’unico angolo della mia casa a non aver mai subito trasformazioni.
Poi verso le sette del mattino la sveglia ha cominciato a fare capricci. Colazione e via in treno per raggiungere il capoluogo lombardo.
Il concerto è stato incredibile, come fluttuare nello spazio, senza gravità , con i piedi sospesi in aria, tutti compressi, sudati e con le labbra bagnate per la salivazione in tempesta. L’onda di gente sul parterre sembrava danzare nel cosmo come meteoriti impazzite, palline da flipper, mentre le zucche spappolate ci guidavano come fa il vento con la sabbia e la polvere nei deserti. I pregiudizi sul loro ritorno sono stati infranti in un anelito, prima con alcuni brani dell’ultimo disco, Tarantula, That's the Way (My Love Is), Bring the Light, come al solito a metà strada tra un rock duro, granitico e un tipo di pop malinconico e spirituale, poi con alcuni classici, da Tonight Tonight a Porcelina of the vast Oceans o Perfect e 1979.
Alla fine sono state oltre due ore di musica a ritmi vertiginosi, senza pause. Billy Corgan e compagni sembravano alieni scesi sulla Terra per illuminarci, quasi fossero le reincarnazioni dello Zeitgaist. I presenti hanno aspirato. Del resto la musica è proprio questo, un atto respiratorio di aneliti, suoni, odori, poesia.